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Per Aspera Ad Veritatem n.20
Il ruolo dei Servizi di intelligence in un mondo globalizzato

John C. GANNON




Vi ringrazio. Sono lieto di essere di nuovo a Berlino ed onorato di partecipare a questa importante ed opportuna conferenza, sponsorizzata dal Friedrich Ebert Stiftung, degno di stima e di merito in tutto il mondo.
Come sapete, sono il Presidente del National Intelligence Council, o "NIC", un piccolo serbatoio di esperti analisti che riferiscono direttamente al Direttore della CIA il quale, a sua volta, presenta al Presidente ed ai suoi Alti Consiglieri le valutazioni relative alle priorità delle questioni di sicurezza nazionale. Oggi vorrei condividere con voi alcune osservazioni sul futuro caratterizzato dalle scoperte di recenti studi strategici da parte del NIC e raccolti recentemente in una pubblicazione dal titolo Global Trends 2015.
Desidero sottolineare che Global Trends 2015 non rappresenta solo una mera pubblicazione. Più significativamente, essa riflette un impegno con fonti esterne di informazione e professionalità che fornisce una semplice illustrazione di come dovremo comportarci in futuro. Ho discusso su questa relazione, su invito di numerosi Organismi di Governo statunitensi (USG), compresa la nostra FBI, i nostri Servizi Militari, ed i nostri diplomatici presso il Dipartimento di Stato, nonché numerosi esperti del mondo accademico e con governi stranieri.
Per affrontare questo futuro, a mio avviso, i nostri Servizi necessiteranno di una rivoluzione in cinque aree. In primo luogo, nel settore dei rapporti con i rappresentanti del potere politico decisionale, i quali dovranno comprendere e sostenere la nostra missione e con coloro che dovranno beneficiare direttamente delle informazioni da noi fornite; in secondo luogo nella collaborazione con i nuovi partner nell'ambito dei nostri governi, con le forze di polizia ed i funzionari di collegamento all'estero; terzo, nell'approccio con la tecnologia avanzata, che svolgerà un ruolo chiave per il nostro successo; quarto, nel settore del reclutamento e dello sviluppo delle professionalità necessarie per il compimento della nostra missione; infine nel nostro impegno a far leva sull'esperienza esterna, che richiederà una trasparenza senza precedenti in gran parte dei metodi da utilizzare per svolgere la nostra attività.
Permettetemi di elaborare alcuni di questi punti.
Innanzitutto, i governi democratici e gli elettori, in collaborazione con molti nuovi partner nel Paese e all'estero, riconoscono che l'ambiente della minaccia strategica è mutato profondamente rispetto allo scorso decennio, in seguito al crollo dell'Unione Sovietica. Allo stesso tempo, alcuni dei miei connazionali, come presumo i vostri, hanno bisogno di convincersi che i nostri governi continueranno a richiedere i Servizi di Intelligence per la tutela dei loro interessi in un mondo di pericoli. La questione è se dimostriamo ai nostri leader ed ai nostri Parlamenti che stiamo adattando le nostre potenzialità alle nuove sfide; se, in effetti, potremo svolgere questo arduo compito. I nostri Parlamenti non ci chiedono se dovremmo esistere, bensì in che cosa consiste esattamente la nostra missione e quanto costerà.
In secondo luogo, è bene disporsi positivamente al successo, dobbiamo riconoscere che la maggior parte degli estesi programmi sulla sicurezza nazionale che affrontiamo, sarà sempre più caratterizzata dalla natura transnazionale e le nostre risposte dovranno essere frutto di una maggiore collaborazione fra gli organismi dei nostri governi - compresi le forze di polizia - e fra partner ed alleati. Le minacce, dalla globale instabilità finanziaria, al flusso migratorio clandestino, al terrorismo, al crimine organizzato, e le operazioni telematiche si disperderanno globalmente e diverranno spesso più complesse, richiedendo una più stretta collaborazione a livello internazionale.
In terzo luogo la tecnologia. Ogni aspetto dell'attività di acquisizione di intelligence, le operazioni, le analisi, la divulgazione, e la tutela delle nostre fonti e metodi, dipenderanno dall'applicazione delle nuove tecnologie. I Servizi di intelligence avranno la necessità di accedere alle tecnologie avanzate e ciò potrà essere realizzato in questi giorni solo dai partner nel settore commerciale.
Quarto, il personale. Per far fronte a complessi temi ed alle sfide altamente tecnologiche, i Servizi dovranno avere la giusta fusione di esperti che sono stati reclutati, addestrati ed impiegati per affrontare efficacemente il programma del futuro. Ritengo che molti di noi stiano già lottando per questo obiettivo.
Quinto, gli esperti esterni. Nessun Servizio potrà probabilmente disporre oggi "internamente" delle informazioni e della professionalità necessaria per rispondere alle difficili richieste che i nostri governi si aspettano da noi: in quelle aree della scienza e tecnologia, specialmente della biotecnologia, dell'ambiente, dei disastri umani, delle malattie infettive, ecc. I Servizi, pertanto, avranno bisogno di essere sostenuti da partner con esperti esterni del mondo accademico, di quello aziendale e, più sostanzialmente, del mondo della scienza. Il GT2015 è un esempio, un reale modello di professionisti dell'intelligence che operano con esperti esterni su una vasta gamma di problemi. Lo studio del Global Trends 2015 del NIC non rappresenta un tradizionale rapporto di intelligence basato su metodi e fonti classificate. Piuttosto, come ho accennato, esso riflette una Comunità dell'intelligence interamente impegnata con esperti esterni per discutere del futuro. Per oltre un anno il NIC ha lavorato in stretto contatto con specialisti nel governo, nel mondo accademico, negli affari e nel settore privato, allo scopo di effettuare uno studio strategico che identifichi i vettori che daranno forma al mondo del 2015. Questi elementi che sono emersi dalle nostre discussioni comprendono:
- i fattori demografici;
- le risorse naturali e l'ambiente;
- l'economia e la globalizzazione;
- la scienza e la tecnologia;
- la gestione di governo nazionale ed internazionale;
- le tendenze nel conflitto futuro.
Riuniti insieme, questi elementi si intersecano per creare un quadro integrato del mondo del 2015, su cui possiamo realizzare le proiezioni con vari gradi di riservatezza. Il rapporto risultante ha attirato notevolmente l'attenzione degli Stati Uniti e di funzionari di governi stranieri, come pure della stampa e degli esperti non governativi degli Stati Uniti e di altri Paesi. Questo rapporto non rappresenta la storia, né è destinato ad essere storia.
Ci auguriamo che molte delle tendenze negative da noi illustrate vengano modificate o annullate, poiché i governi e/o la comunità internazionale si stanno adoperando a fare ciò.
Questo non è uno scenario da resa dei conti. E' un appello all'azione, in cui i quindici anni di lavoro rappresentano il frutto dell'analisi strategica. Riassumiamo pertanto questi dati.

Dati demografici
In primo luogo, le tendenze dei dati demografici - compresa la crescita della popolazione - l'urbanizzazione, il flusso migratorio, e gli argomenti relativi alla salute.
Il mondo nel 2015 sarà popolato da circa 7,2 miliardi di persone, contro 6,1 miliardi del 2000. Oltre il 95 per cento dell'incremento della popolazione mondiale verrà individuata nei Paesi in via di sviluppo.
Entro il 2015 la popolazione dell'India aumenterà da 1,1 miliardi ad almeno 1,2 miliardi; il Pakistan subirà un incremento dagli attuali 140 milioni a circa 200 milioni.
Altri Paesi, compresa la Russia ed alcuni Paesi in Africa, saranno interessati da una diminuzione della popolazione.
La popolazione si ridurrà in Giappone ed in alcuni Paesi dell'Europa Occidentale, Germania, Francia, Italia ed altri - a meno che emergeranno incrementi significativi nelle nascite e nell'immigrazione. Gli esperti demografici stimano che la popolazione della Germania subirà una diminuzione da circa 82 a circa 80 milioni entro il 2015. Questa riduzione sarà accompagnata da una popolazione che invecchia e che richiede una crescente spesa per la salute.
Movimento di persone
Entro il 2015 più della metà della popolazione mondiale sarà urbana. Il numero di persone che vive nelle grandi città - quelle che contengono oltre 10 milioni di abitanti - raddoppierà sino a superare 400 milioni. Questo fenomeno interesserà anche Città del Messico, Buenos Aires, Lagos, Il Cairo, Mumbai, Calcutta, Dhaka, Pechino, Shangai e Tokyo.
Dhaka, Bangladesh, ad esempio, aveva 400.000 abitanti nel 1950; oggi ne ha 12 milioni e mezzo e nel 2015 ne avrà 17,3 milioni.
L'urbanizzazione fornirà a molti Paesi l'opportunità di sfruttare la rivoluzione informatica e gli altri progressi tecnologici.
Ma l'esplosiva crescita delle città dei Paesi in via di sviluppo aggraverà i problemi ambientali e la carenza delle risorse naturali e metterà alla prova la capacità dei governi di andare incontro alle esigenze dei loro cittadini.
Fenomeno migratorio
Oltre alla crescente urbanizzazione, nel corso dei prossimi 15 anni globalizzazione, squilibri demografici tra i Paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo, conflitti civili e tra Stati alimenteranno la crescita del fenomeno di migrazione internazionale. L'aumento di tale fenomeno creerà opportunità e sfide.
Per quanto riguarda i Paesi di provenienza, il fenomeno migratorio contribuirà ad alleviare da una parte il problema della disoccupazione giovanile, ma dall'altro farà perdere a questi Paesi personale qualificato - specialmente nell'Africa sub-sahariana, nell'Asia sud-orientale e in Russia.
Per quanto riguarda i Paesi in cui convergono i flussi immigratori, essi avranno un incremento demografico e crescita economica anche se dovranno far fronte a problemi complessi sia a livello politico che di integrazione sociale.
Immigrazione clandestina
Si tratta di un altro fenomeno - che richiederà una più intensa collaborazione e un migliore coordinamento internazionale tra le forze di intelligence e di polizia e che sarà favorito da organizzazioni di traffico di clandestini - destinato a svilupparsi in modo drammatico, soprattutto negli Stati Uniti, in Europa e nei Paesi più sviluppati di Asia, Africa ed America latina.
I clandestini attualmente rappresentano circa 1/3-la metà delle persone che entrano nei Paesi sviluppati.
Sebbene sia aumentata la percentuale degli arresti effettuati nei principali punti di ingresso in molti Paesi sviluppati, la polizia e l'ufficio immigrazione di numerosi Paesi ritengono che la maggior parte di clandestini eludono i controlli di polizia.
Secondo l'Organizzazione del Lavoro Internazionale ed altre stime, il traffico di clandestini è un'attività che frutta attualmente dai 10 ai 12 miliardi di dollari all'anno, che comprende il trasporto di oltre il 50% della totalità dei clandestini, spesso con l'aiuto di funzionari di governo corrotti.
Come ben sapete, nonostante controlli più severi, la Germania rimane uno dei Paesi preferiti dai clandestini. Il lavoro che il BND sta effettuando per individuare le strutture organizzative e le rotte dei trafficanti di persone è la soluzione per smantellare tale attività. Sarà importante anche la cooperazione internazionale.
Traffico di donne e bambini
Un'altra forma di immigrazione clandestina è il riprovevole traffico di donne e bambini a livello internazionale per sfruttamento della prostituzione e del lavoro. Il traffico di persone - che include i clandestini nonché donne e bambini - è attualmente la seconda attività criminale più proficua, seconda solo al narco-traffico.
Secondo la CIA soltanto nel 1997 è stato organizzato da reti criminali un traffico internazionale di circa 700.000 donne e bambini. Secondo alcune ONG il numero sarebbe molto più alto.
Inoltre, secondo il Governo statunitense, nell'ambito del fenomeno della prostituzione internazionale vengono ricavati ogni anno almeno 4 milioni di dollari dal traffico delle persone.
In base alla comunità dell'intelligence statunitense è probabile che il traffico di donne e di bambini continui ad alti livelli nei prossimi anni, considerati gli abbondanti profitti, i rischi abbastanza bassi e le rare condanne emesse contro i trafficanti. Sarà necessario un aumento dell'attenzione internazionale, delle contromisure e dell'inasprimento della legge al fine di arrestare questa efferata attività.
Sanità
Esaminando i problemi relativi alla salute complessiva, dal nostro rapporto risulta che il divario tra le condizioni di salute dei popoli che vivono nei Paesi sviluppati e di quelli che vivono nei Paesi in via di sviluppo aumenterà nei prossimi 15 anni. Nei Paesi sviluppati entro il 2015 saranno sconfitte molte malattie grazie ai considerevoli contributi sanitari e agli importanti successi ottenuti in campo medico dalla rivoluzione biotecnologica.
I Paesi in via di sviluppo, contrariamente, dovrebbero subire un aumento sia delle malattie infettive che di quelle non infettive e, in generale, non avranno sufficienti capacità e risorse finanziarie per affrontare adeguati trattamenti medici.
Tubercolosi, malaria, epatite e soprattutto AIDS continueranno ad aumentare rapidamente. AIDS e TB insieme dovrebbero incidere sulla maggior parte dei decessi nei Paesi più sviluppati.
L'AIDS rappresenterà il problema maggiore in Africa - dove questa malattia è destinata a causare oltre 40 milioni di orfani entro il 2015 - nonché in India, in Asia sudorientale, in diversi Paesi che precedentemente facevano parte dell'Unione Sovietica e probabilmente in Cina.

Risorse naturali ed ambiente
Alimentazione
Esaminando il secondo vettore - risorse naturali ed ambiente - la produzione e le riserve mondiali di cereali per alimentazione riusciranno nel 2015 a soddisfare le esigenze della popolazione mondiale in aumento. I progressi conseguiti nelle tecnologie agricole svolgeranno un ruolo chiave. Ma in alcuni Paesi persisteranno i problemi relativi alla distribuzione.
Il numero dei popoli permanentemente malnutriti dell'Africa sub-sahariana tormentata da conflitti, ad esempio, aumenterà di oltre il 20% nel corso dei prossimi 15 anni.
Risorse idriche
La prospettiva per quanto riguarda l'acqua è preoccupante.
Entro il 2015 quasi metà della popolazione mondiale - oltre 3 miliardi di persone - vivrà in Paesi che sono "pressati dal problema dell'acqua" - avendo meno di 1.700 metri cubi di acqua pro capite all'anno - maggiormente in Africa, in Medio Oriente, in Asia meridionale e in Cina settentrionale.
In Medio Oriente ed in Africa, la diminuzione pro capite della disponibilità dell'acqua nel corso dei prossimi 25 anni appare così: Israele 33%, Giordania 75%, Iran 50%, Arabia Saudita 67%, Egitto 40%, Etiopia/Ruanda 60% e Sud Africa 55%.
Le modalità di distribuzione dell'acqua potrebbero causare controversie e generare conflitti.
La scarsità dell'acqua insieme ad altre fonti di tensione - come la situazione in Medio Oriente - saranno le questioni più preoccupanti.
Ambiente
Dal nostro rapporto, inoltre, si evince che molti dei problemi ambientali di oggi peggioreranno nei prossimi 15 anni e ritengo che ciò rappresenti una grande preoccupazione per l'Europa. Con un utilizzo crescente del suolo, continuerà una considerevole degradazione di terreni arabili e si perderanno le foreste tropicali. Data la promettente prospettiva economica globale - che illustrerò tra un minuto - aumenterà considerevolmente l'emissione di gas serra.
Le questioni ambientali diventeranno di primo piano in molti Paesi, soprattutto in quelli sviluppati, ma l'evoluzione del processo risolutivo sarà discontinua.
Il lavoro che i Servizi di intelligence - compresi la CIA ed il BND - stanno effettuando per le questioni ambientali riflette l'estesa definizione di "sicurezza nazionale" che è appropriata per il mondo globalizzato di oggi.
Alcuni anni fa, nel 1997, il Consiglio Nazionale di Intelligence, che presiedo, ha preparato un compendio non classificato, intitolato "Prospettiva ambientale in Europa Centrale ed Orientale". Secondo questo rapporto, le condizioni ambientali nei Paesi della CEE sono notevolmente migliorate dopo il crollo del comunismo, ma i governi della CEE devono intraprendere una dura battaglia per trarre vantaggio da tale progresso.
Settore di particolare interesse per la CIA è l'eco-criminalità, che, tra le attività del crimine organizzato, è una delle nuove aree più redditizie e che prosperano velocemente.
Il Governo statunitense ritiene che le organizzazioni criminali locali ed internazionali nel mondo guadagnano all'anno 22-31 miliardi di dollari dalla vendita sottocosto di scorie pericolose, contrabbando di materiale pericoloso vietato, sfruttamento e traffico di risorse naturali protette.
I gruppi della criminalità organizzata stanno traendo sempre più vantaggio dal commercio legale multi miliardario di materiali riciclabili, come i rottami di metallo, per mescolare o esportare illegalmente o vendere sottocosto rifiuti tossici. La maggior parte di queste scorie viene inviata, secondo lo schema "rifiuti in cambio di soldi", ai Paesi dell'Europa centrale e orientale, Asia ed Africa.
Anche il furto ed il commercio illegale di risorse naturali è per le organizzazioni criminali un fattore di grosso guadagno. Gruppi criminali ben organizzati in Africa, Europa dell'Est, America Latina, Cina, ed Asia sud-orientale e sud-occidentale sono particolarmente coinvolti nel taglio, trasporto e commercio illegali di alberi di bosco.
Energia
Per quanto riguarda questo settore, nonostante l'aumento del 50% della richiesta mondiale, le risorse energetiche saranno sufficienti. Tuttavia, vi saranno importanti cambiamenti nella geopolitica dell'energia.
L'Asia, in particolare la Cina e, in misura minore, l'India, saranno in testa nell'aumento della richiesta energetica, sostituendo il Nordamerica, quale regione leader nel consumo dell'energia e costituirà oltre la metà dell'aumento della richiesta mondiale.
Entro il 2015, solo un decimo del petrolio del Golfo Persico sarà destinato ai mercati occidentali, tre quarti saranno destinati all'Asia.
Gli Stati Uniti ed altri Paesi occidentali faranno sempre più affidamento sulle riserve petrolifere del Bacino Atlantico.

Economia globale
Con uno sguardo al terzo vettore, l'economia globale, sebbene suscettibile a flessioni cicliche, si trova in una buona posizione per poter raggiungere, entro il 2015, un periodo prolungato di dinamismo.
Secondo i nostri studi, le basi di un'economia globale guidata dalla tecnologia informatica sono forti e comprendono maggiori attività di commercio internazionale ed investimenti, migliori orientamenti macro-economici e maggiori aspettative nelle crescenti classi medie.
Il dinamismo sarà più forte tra i cosiddetti "mercati emergenti", soprattutto nei due giganti asiatici, Cina ed India, ma avrà le sue basi in tutto il mondo, sia nei Paesi industrializzati che in molti Paesi in via di sviluppo.
L'economia globale della rete sarà un fattore telematico che nel 2015 migliorerà la stabilità politica nel mondo, ma l'onda crescente dell'economia globale non riguarderà tutti i settori. La rivoluzione informatica renderà più visibile il persistere della povertà, e le differenze tra le varie regioni rimarranno profonde, in particolare in quelle emarginate dell'Africa sub-sahariana, del Medio Oriente, dell'Asia centrale e del Caucaso.

Scienza e tecnologia
Prendendo in considerazione il quarto vettore, il mondo incontrerà una certa quantità di cambiamenti nella scienza e tecnologia. La continua diffusione dell'informatica e le nuove applicazioni di biotecnologia saranno sulla cresta dell'onda.
Le future tecnologie saranno una sfida innanzitutto per i Servizi di intelligence, affinché abbiano relazioni costruttive con la comunità scientifica, se noi saremo in condizione di comprendere, se non di rispondere, alle nuove conquiste della scienza.
La sfida delle future tecnologie è ciò che io descrivo come un "elemento che sconvolge il sistema".
Tecnologia informatica
Sarà il principale pilastro per il commercio internazionale e per dare peso ai protagonisti non governativi di qualsiasi genere. Entro il 2015, l'informatica si insinuerà sia tra le zone rurali che tra quelle urbane nel mondo, ma alcuni Paesi e popolazioni non riusciranno a trarne grossi benefici.
Tra i Paesi in via di sviluppo, l'India rimarrà all'avanguardia nello sviluppo dell'informatica, mentre la Cina sarà leader nell'uso di tale tecnologia.
Il mercato di Internet dell'America Latina crescerà in maniera esponenziale.
L'uso di Internet in Europa è già in rapida espansione. Come certamente saprete, con l'introduzione dell'accesso ad aliquota costante, il numero dei tedeschi collegati ad Internet è destinato a crescere notevolmente nei prossimi tre anni, aumentando il commercio telematico e portando ad una rapida crescita dell'economia su Internet, della Germania.
Biotecnologia
Entro il 2015, la rivoluzione biotecnologica sarà in pieno svolgimento con importanti successi nella lotta alle malattie, aumento della produzione alimentare, riduzione dell'inquinamento e miglioramento della qualità della vita. Molti di questi progressi, specialmente in campo medico, saranno ancora dispendiosi e saranno disponibili soprattutto in Occidente e per le classi abbienti di altri Paesi.
Altre tecnologie
Anche lo sviluppo in altri settori è degno di nota.
Le conquiste nel settore della tecnologia dei materiali renderanno disponibili prodotti "intelligenti", favorevoli dal punto di vista ambientale e che potranno essere destinati all'esportazione.
Gli sviluppi nella nanotecnologia cambieranno probabilmente il modo in cui tutto viene concepito e realizzato - dai vaccini ai computer, dalle ruote dell'automobile agli oggetti non ancora immaginati.
La sfida per gli organismi di intelligence e di Polizia, naturalmente, sarà il controllo e l'intercettazione delle attività nemiche che cercheranno nuove tecnologie per portare avanti i loro interessi.

Governo nazionale ed internazionale
Proseguendo verso il quinto vettore, gli stati-nazione continueranno ad essere i protagonisti principali nel mondo anche se dovranno affrontare prove fondamentali di effettiva azione di governo. Le decisioni che i governi prenderanno saranno i fattori critici che stabiliranno se le tendenze negative che ho descritto finora continueranno o saranno realmente cambiate e se i pieni benefici delle tendenze positive che ho menzionato saranno completamente realizzate attraverso l'impegno dei Paesi.
La globalizzazione complicherà le decisioni dei governi e causerà maggiori richieste per la cooperazione internazionale.
I Paesi avranno sempre meno controllo, lungo i loro confini, sui flussi sempre maggiori e più liberi di informazione, di capitali, merci, servizi, persone, tecnologie e malattie.
I protagonisti non governativi di ogni settore come ditte commerciali, organizzazioni senza scopo di lucro, gruppi pubblici e persino organizzazioni criminali sfideranno le autorità di governi virtuali.
La cooperazione regionale ed internazionale negli organismi di intelligence e delle forze dell'ordine crescerà, ma le operazioni più delicate e la condivisione delle informazioni continueranno a verificarsi a livello bilaterale.
Le organizzazioni criminali transnazionali costituiranno una particolare sfida per le nazioni-stato. Tali gruppi diverranno sempre più esperti nello sfruttamento della diffusione globale di informazioni sofisticate, finanziarie e reti dei trasporti.
Le organizzazioni e le reti criminali con basi in America del Nord, Europa Occidentale, Cina, Colombia, Israele, Giappone, Messico, Nigeria e Russia espanderanno il livello e la portata delle loro attività. Corromperanno i leader di Paesi instabili, infiltrandosi nelle banche e nelle attività commerciali in difficoltà e coopereranno con i movimenti politici ribelli per controllare vaste aree geografiche.

Conflitto
Permettetemi di dire poche parole sul sesto vettore, la natura del futuro conflitto. Nei prossimi 15 anni, il rischio di guerra tra i Paesi sviluppati sarà basso. Tuttavia, la comunità internazionale si troverà a dover affrontare la possibilità di guerre tra stati, oltre che di numerosi conflitti interni minori.
Il potenziale per un conflitto tra Stati deriverà da rivalità in Asia, dall'India-Pakistan alla Cina-Taiwan, nonché tra oppositori in Medio Oriente. Il loro potenziale letale aumenterà, grazie alla disponibilità di armi di distruzione di massa, sistemi di lanciarazzi a lungo raggio ed altre tecnologie.
La proliferazione di armi di distruzione di massa è in continuo cambiamento tanto che diventa sempre più difficile individuarle e controllarle, aumentando in tal modo il rischio di grosse sorprese. Tra questi fenomeni si è sviluppata una grande capacità nelle tecniche di smentite e raggiri - proteggendo le loro attività dai nostri tentativi di controllo e creando segnali devianti - e nella crescente disponibilità di tecnologie che possono essere usate sia a scopi legali che illegali.
Il punto più basso è che la proliferazione delle armi di distruzione di massa tenderà ad incoraggiare un ritorno al conflitto prolungato di bassa entità.
Conflitti interni
Nei prossimi 15 anni, i conflitti interni derivanti da dispute religiose, etniche, economiche o politiche, come è accaduto in Bosnia, Kossovo, Macedonia, Sierra Leone, Congo ed Indonesia, rimarranno al livello attuale, ma il loro numerò potrà aumentare.
Spesso tali conflitti produrranno destituzioni interne, flussi di profughi ed emergenze umanitarie. Le Nazioni Unite e numerose organizzazioni regionali continueranno ad essere chiamate in causa per gestire e fronteggiare queste crisi.
I conflitti interni si verificheranno con maggiore frequenza nell'Africa sub-sahariana, nel Caucaso e nell'Asia Centrale e parti dell'Asia del Sud e del Sud-est, in America Centrale e nella regione andina.
Frattanto, gli Stati con governi instabili, con tensioni etniche, culturali o religiose, con economie deboli e confini mal controllati saranno terreno fertile per il terrorismo. In tali Stati, i gruppi interni sfideranno il governo radicato e le reti transnazionali, in cerca di rifugi.
Guerre asimmetriche
Gli Stati Uniti ed altri Paesi sviluppati dovranno affrontare minacce asimmetriche in cui gli avversari appartenenti o meno allo Stato eviteranno uno scontro diretto con le forze militari, ma ideeranno strategie, tattiche ed armi per sfruttare le debolezze individuate.
A causa della crescente dipendenza dalle reti informatiche le principali infrastrutture dei Paesi sviluppati diventano obiettivi più ricercati. Oggi le operazioni informatiche offrono agli antagonisti nuove alternative per attacchi anonimi. Non conosciamo la rapidità o l'efficacia con cui tali antagonisti, in qualità di terroristi o di Stati "alienati", svilupperanno gli strumenti e la tecnologia per una guerra informatica o se, in effetti, tale guerra informatica possa mai evolversi sino a diventare una vera e propria arma. Chiaramente, noi tutti dobbiamo collaborare per individuare e rispondere alla minaccia informatica. Essa rappresenta un classico problema trasnazionale.
I rapidi ed incoraggianti progressi e la diffusione di biotecnologie, nanotecnologie e delle scienze materiali, contribuiranno inoltre a sviluppare la professionalità degli antagonisti, sino a sfociare nella guerra biologica o bio-terrorismo.
Tali approcci asimmetrici - se adottati da Stati o entità non governative - diverranno la caratteristica predominante delle maggiori minacce contro gli Stati Uniti ed i suoi alleati.
In tal modo, immaginando il mondo del 2015 nella sua complessità, quali potranno essere le conseguenze per i governi ed i loro Servizi di intelligence?
Suggerirò quattro conclusioni per gli Stati-Nazione.
• In primo luogo, le politiche nazionali. Per prosperare nell'economia globale del 2015, i governi dovranno investire molto più in tecnologia, nelle riforme di mercato, nell'istruzione pubblica e nella più ampia partecipazione nel governo di entità non governative. I governi dovranno altresì esercitare il controllo sulla corruzione che, specialmente fra le democrazie emergenti, indebolisce lo Stato, rallenta il progresso verso la democrazia e la società civile e tradisce i cittadini che hanno resistito alle avversità economiche e all'oppressione politica, nella speranza di una vita migliore per i loro figli.
• In secondo luogo, gli Stati Uniti ed altri Paesi sviluppati dovranno guidare la rapida rivoluzione tecnologica mentre, allo stesso tempo, mantenere le capacità militari, diplomatiche e di intelligence per far fronte ai tradizionali problemi ed alle minacce da parte dei Paesi e gruppi che dispongono di un basso livello di tecnologia. Il lanciatore di sassi palestinese continua ad impegnarci, mentre l'antagonista potenzialmente predisposto ad utilizzare un laser per danneggiare i nostri satelliti diventerà una nuova minaccia. Gli Stati Uniti ed i suoi partner avranno poche alternative, tranne quella di impegnare gli "attori" principali ed affrontare i problemi, di entrambe le parti, dell'apertura economica e delle diversità digitali nel mondo del 2015, quando i vantaggi della globalizzazione saranno lontani dall'essere globali.
• In terzo luogo, le organizzazioni internazionali e multilaterali saranno chiamate nel 2015 a risolvere i sempre più crescenti problemi transnazionali di instabilità finanziaria ed economica; l'immigrazione legale e quella clandestina, la concorrenza con le scarse risorse naturali, quali l'acqua, gli aiuti umanitari, i profughi, i problemi ambientali, il terrorismo, il narcotraffico, la proliferazione di armi, ed i conflitti regionali, le operazioni informatiche e le minacce virtuali. Tuttavia, gli "attori" nazionali premeranno in qualità di partner e talvolta come concorrenti in questo futuro: Cina, Giappone, India, Messico, Brasile, UE e Russia.
• Quarto punto, per affrontare l'Agenda transnazionale ed il mondo interconnesso, i Governi dovranno sviluppare una maggiore comunicazione e collaborazione fra gli organismi di sicurezza nazionale e di politica interna e gli enti di governo in generale. La cooperazione che interagirà sarà essenziale per comprendere le minacce transnazionali, compresi i conflitti regionali e per sviluppare le strategie interdisciplinari al fine di combatterle.
Permettetemi di concludere con tre corollari per l'intelligence che, si auspica, saranno oggetto di dibattito fra di noi.
• In primo luogo, l'importanza dei Servizi di Intelligence sta nella loro utilità e nel relativo riconoscimento da parte dei leader nazionali. Avremo bisogno di fornire ai nostri governi un contributo ulteriore, sia per quanto concerne quello che acquisiamo segretamente, sia per come integriamo ciò con le migliori fonti aperte su questioni che interessano la maggior parte dei nostri utenti. Dobbiamo continuare - o disporre di un partner che possa farlo - nelle conquiste tecnologiche, allo scopo di contribuire al mantenimento della pace per mezzo della rivoluzione scientifica e tecnologica, tenendo anche conto dei nemici che trarranno vantaggio da ciò.
• In secondo piano, mentre crescerà la cooperazione internazionale a livello regionale nell'ambito delle forze di polizia e di intelligence, l'intelligence continuerà a servire principalmente lo stato-nazione, nonché i rapporti bilaterali e le organizzazioni internazionali o multilaterali su base ad hoc. In base al nostro studio, lo stato-nazione persisterà. Come persisteranno a mio avviso i nostri obblighi professionali in qualità di funzionari di intelligence per tutelare fonti e metodi segreti e per mantenere una comune ed idonea linea con i partner stranieri, basata fermamente sulla reciprocità.
• In terzo luogo, saremo chiamati a sfruttare particolari informazioni da fonti aperte, ma difficilmente penetrabili. Il campo delle fonti aperte ci stimola oggi a dare l'accesso ad Internet a tutti i nostri analisti per aiutarli ad approfondire i contatti nel settore commerciale con le società di fonti aperte, nonché ad incentivare i loro contatti con esperti esterni predisposti a condividere maggiore professionalità e bagaglio culturale. Il controllo delle informazioni di fonti aperte diverrà un imperativo, non un'alternativa, per il business dell'intelligence in quanto esso conterrà sempre più le risposte alle principali richieste sulla sicurezza nazionale. In un prossimo processo di inversione del vecchio ordine, le informazioni di fonti aperte domineranno l'universo della maggior parte degli analisti dell'intelligence. Il problema riguarderà un ingente mole di informazioni.


(*) Testo dell'intervento alla Conferenza tenutasi a Berlino il 21 maggio 2001.
Traduzione a cura della Redazione.


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